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Storia
Ubicato in
provincia di Benevento, noto per la presenza della storica
abbazia di Sant’Anastasia -VIII
sec. d.C.-, il paese di Ponte trae le sue origini da un antico
ponte in pietra di epoca romana -
ad
pontem lapideum - che costituiva il passaggio della
via Latina sul torrente Alenta.
Il borgo antico
è
medioevale, con un
castello
di origine normanna edificato nell’ XI secolo, non mancano però
testimonianze che documentano una frequentazione risalente già
al neolitico e poi alla età del ferro. Diversi reperti
archeologici ritrovati sul suo territorio dimostrano, se non
l’esistenza di vere e proprie forme di insediamento, la presenza
millenaria dell’uomo:
la fibula
sannitica di Ponte – VII VI sec. a.C.(conservata a Benevento,
Museo del Sannio)
armi sannitiche
in bronzo VII VI sec. a.C;
sesterzio in
bronzo dell’imperatore Vespasiano 69 – 79 d.C.
lapidi
funerarie II III sec. d.C.
Il ritrovamento, di mattoni tondi in cotto ed
altri elementi hanno comprovato l’esistenza di un complesso
romano, probabilmente una villa rustica, documento di primitivo
insediamento nel territorio.
Tuttavia le prime notizie certe sul centro
abitato risalgono ad un
documento
del 980, quando il territorio era sotto il dominio
longobardo. Nel
testo di un diploma conservato presso l' Archivio Arcivescovile
di Benevento si fa riferimento al Monastero "de iam dicto loco
ponte S. Anastasiae ".
Si tratta di un
diploma con il quale il principe longobardo Pandolfo Capodiferro
donava il monastero di Santa Anastasia a Giovanni, abate del
monastero di S.Lupolo e Zosimo in Benevento.
All’abate
veniva anche concessa la facoltà di costruirvi un castello e
renderlo abitato.
Il castello fu
subito realizzato e già nell’anno 1087 il trasferimento della
piccola comunità pontese, dall’abbazia al castello doveva
essersi completato.
E’, infatti,
del 1087 un documento che cita come primo signore del castello
di Ponte, Baldovino il Normanno, vassallo del conte Rainulfo.
Nel 1134 il
castello dovette subire, da parte di re Ruggiero il Normanno, il
suo primo assedio con successiva capitolazione.
Ai tempi di
Federico II fu posseduto da Nebulone di Ponte, il quale ebbe in
custodia, prigioniero guelfo, il nobile piacentino Vitolo
Palastuello. Nel 1266 fu occupato dalle truppe francesi di Carlo
d’Angiò, prima della famosa battaglia con Manfredi di Svevia.
Il nuovo
sovrano francese, nel 1269, donò il castello a Giovanni
Frangipane della Tolfa che, con il suo tradimento, aveva
permesso la cattura di Corradino di Svevia.
Successivamente, numerosi furono i feudatari che si alternarono
nel possesso del paese e tra questi, i Sanframondo, i Carafa, i
Crispano, i Carbone, i Caracciolo.
Nel 1585 il
feudo fu acquistato dai Sarriano e fu da questi governato fino
all’abolizione del regime feudale.
Nel 1811 il
paese passò alla Provincia del Molise; nel 1829 perse la propria
autonomia e, con decreto reale di Francesco di Borbone, annesso
a Casalduni. Nel 1892 venne staccato da Casalduni per essere
unito a Paupisi ed infine, il 22 giugno 1913, divenne comune
autonomo.
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