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In una terra antica
vacanze nuove
Spesso, il desiderio di
trascorrere una vacanza
insolita spinge verso terre
lontane dove la vita è
scandita da ritmi differenti
e da usanze strane.
Sotto questo aspetto il
Sannio è lontano dal resto
d’Italia anche se può essere
comodamente raggiunto.
Qui, da secoli la natura
mostra un volto immutabile:
montagne e rocce, foreste e
pascoli, sorgenti e laghi
sono ancora quelli che
videro gli antichi Sanniti,
i Romani, Pirro e Annibale,
i santi monaci che per primi
diffusero il Cristianesimo,
i barbari scesi dal Nord,
San Francesco e San
Bernardino.
I corredi rinvenuti nelle
tombe dei Sanniti parlano di
popolazioni attive nei
commerci, evolute e
raffinate; eppure costoro
con ferocia incredibile
combatterono fino all’ultimo
contro i Romani, che pure
avrebbero apportato nuove
ricchezze e un vivere sicuro
celebrato nello splendido
Arco di Traiano a Benevento.
Anche dagli anni più
tormentati del Medioevo gli
abitanti di queste terre
riuscirono ad emergere,
consegnando all’Occidente i
tesori della cultura
benedettina.
La storia del Sannio è
orgogliosamente esibita a
Benevento nei musei ospitati
nel monastero di Santa Sofia
e nella Rocca dei Rettori,
ma è difficile per il
visitatore sottrarsi al
fascino che emanano i molti
centri storici dalla
struttura ancora intatta,
come Sant’ Agata dei Goti,
Morcone, Cerreto Sannita,
San Marco dei Cavoti,
Castelvenere, Guardia
Sanframondi, Cusano Mutri,
Circello e Pesco.
Ogni città, ogni paese del
Sannio custodisce veri
gioielli di architettura e
se Santa Sofia, a Benevento,
è giustamente considerata
una delle più belle chiese
medioevali d’Europa,
altrettanto degni di
ammirazione sono gli edifici
sacri che sorgono a Sant’Agata
dei Goti, a Cerreto Sannita,
ad Airola, a Guardia
Sanframondi, a Ponte.
Del passato feudale
rimangono i bei palazzi,
alcuni dei quali in ottimo
stato di conservazione, come
la cinquecentesca casa dei
Filippini a Guardia,
riadattata a museo, e i
castelli, che si ergono
ancora a sorveglianza degli
abitati, ridotti a poche
imponenti rovine o
perfettamente restaurati.
Sempre più frequentemente,
intanto, emergono dagli
scavi archeologici
testimonianze di un tempo
lontanissimo: mura
ciclopiche, necropoli,
terme, acquedotti, intere
città.
Esiste, poi, un lato più
segreto: è il mondo di una
civiltà contadina e
pastorale che ancora
conserva gelosamente
tradizioni, superstizioni,
forse anche stregonerie che
affondano le loro radici
nella notte dei tempi.
Tutto ciò contrasta con la
luminosa bellezza di queste
terre: difficilmente il
visitatore dimenticherà i
panorami che si aprono nelle
valli del Fortore e del
Tammaro, le vaste distese
boschive del taburno e di
Montauro, i fiumi e i
torrenti limpidissimi, i
pascoli d’alta quota
popolati di cavalli in
libertà, le montagne
impervie e selvagge sulle
cui pendici sorgono centri
attrezzati per offrire una
vacanza comoda e tranquilla. |