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Economia sannita

La Provincia di Benevento si estende nell’entroterra nord-orientale della Campania con una superficie di circa 2.000 kmq, corrispondente al 15% dell’intero territorio regionale.

E’ un’area prevalentemente montuosa (il 55% è prettamente montuosa il restante 45% è collinare) ed è proprio la particolare morfologia del territorio che determina la forte mobilità della popolazione. La densità demografica media è 138,12 abitanti per kmq, dato inferiore alla media nazionale, ma superiore a quella del Mezzogiorno.

Le dinamiche economiche della Provincia di Benevento hanno mostrato un’interessante ripresa in termini di crescita del Pil, negli ultimi sette anni con un tasso medio annuo del +4,1% con una punta nel 2002 rispetto all’anno precedente del +8,2%.

Questa crescita è riconducibile alla dinamicità del comparto servizi (+9,9%); mentre la crescita dell’agricoltura si è attestata intorno a +1,1% e l’industria non supera il +5%.

Il settore primario nella Provincia di Benevento ha ridotto lievemente il proprio peso nella formazione del Pil anche se occupa i primi posti nella graduatoria nazionale.

Comunque la crescita complessiva del valore aggiunto è sostenuta da un sistema imprenditoriale che si sviluppa in termini di numerosità a partire dal 1998. Tra il 1998 e il 2003 il numero delle imprese della Provincia di Benevento è cresciuto di circa 1.900 unità.

LA NUMEROSITA’ IMPRENDITORIALE IN PROVINCIA DI BENEVENTO E IN CAMPANIA (2003).

 

BENEVENTO

CAMPANIA

AGRICOLTURA

INDUSTRIA

SERVIZI

COMMERCIO

TURISMO

15.528

5.128

3.269

6.562

   967

  82.063

  98.258

  76.218

164.216

  20.254

TOTALE

31.448

441.035



Il rapporto popolazione – impresa, nella Provincia di Benevento, è tra i più alti  d’Italia. Ci sono 11 imprese ogni 100 abitanti.

Nel 2003 le aziende del settore agricolo rappresentavano il 49 % circa del totale delle aziende attive.

 
 

Il mercato del lavoro

La popolazione attiva provinciale nel 2003 ha raggiunto la quota di 235.000 unità con un incremento di oltre 3.000 sul 2002. Gli occupati nello stesso anno sono stati 102.000 con un incremento di circa 1.000 rispetto al 2002.

Sempre nel 2003 l’occupazione complessiva sulla forza lavoro, pari al 89,5 % si avvicina al dato nazionale (91,3%) e supera il dato regionale che è del 79,8%.

La domanda di lavoro attivata dalla struttura produttiva provinciale ha registrato negli anni 1995 – 2003 un incremento del 2,3%. Questa crescita ha trovato un terreno fertile nella dinamica espansiva dei servizi, la cui variazione ha compensato il decremento occupazionale dell’agricoltura.

Gli occupati nell’agricoltura (2003) erano il 18,9 % della forza lavoro dell’intera provincia; dato quest’ultimo indice di un significativo cambiamento: la quota occupazionale afferente all’Agricoltura è passata dal 28,6 % nel 1995 al 18,9 % nel 2003 (- 32,3 % nell’arco temporale di riferimento).

A fronte di questo vistoso calo c’è da rilevare un notevole aumento della produttività per addetto: nel 2002 gli occupati nell’agricoltura erano 23.000 e avevano prodotto 270 milioni di euro contro i 280,7 milioni di euro prodotti nel 2003 da 18.000 unità.

Il calo è dovuto soprattutto alla forte contrazione della produzione del tabacco costringendo gli agricoltori, nel decennio di riferimento, a diversificare la produzione: per questo motivo il primato produttivo agricolo della provincia beneventana passa dalla produzione del tabacco a quella vitivinicola.

Per i due settori oggetto di indagine, cioè quello vitivinicolo e quello olivicolo, risulta difficile reperire dati specifici riguardo all’occupazione, in quanto le aziende agricole beneventane concentrano più colture nella propria produzione, rendendo difficoltoso il rilevamento di specifiche qualifiche inerenti ai due settori.

Inoltre tali aziende, nella maggior parte dei casi, sono di piccole dimensioni; è lo stesso imprenditore a svolgere il lavoro manuale, solo nei periodi di maggior fabbisogno occupazionale (vendemmia e raccolta olive), l’imprenditore si avvale di manodopera “esterna” ricercandola prima nell’ambito familiare poi nell’ambito locale, rivolgendosi ai Centri per l’Impiego solo per la comunicazione di avvenuta assunzione stagionale.